Manifattura tabacchi

Foto storica dell'ex Manifattura Tabacchi, le tabacchine
Foto storica dell'ex Manifattura Tabacchi, le tabacchine al lavoro
Foto storica dell'ex Manifattura Tabacchi
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→ Considerate simbolo di emancipazione occupazionale femminile, le tabacchine, attraverso il loro sindacato, esprimeranno la prima consigliera comunale donna del dopoguerra, Luigia De Marinis.
L’edificio ha subito nel tempo numerosi interventi di ampliamento e adeguamento. Tuttavia, ben presto si comprese che, per mancanza di spazi interni ed esterni e, soprattutto, per l’altissimo tasso di inquinamento causato dalle emissioni di CO2, di rifiuti solidi e di polveri sottili, la struttura risultasse inadeguata alla sua collocazione intra-cittadina. 
La situazione fu ulteriormente aggravata dalla riduzione del tasso di occupazione, esito di una contrazione produttiva.
Alla fine degli anni ’70 si decise pertanto di delocalizzare la produzione di sigarette all’interno dell’area industriale di Bari e la nuova Manifattura si inaugurò il 23 Ottobre 1982, decretando la chiusura della vecchia fabbrica nel cuore del popoloso e popolare quartiere Libertà.
Foto storica dell'ex Manifattura Tabacchi, le tabacchine
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Storia

L’imponente struttura industriale della Manifattura dei Tabacchi, in stile Liberty, venne costruita nel 1913 su impulso dell’allora re Vittorio Emanuele III, nel cuore del quartiere Libertà. Ha una superficie di 40 mila metri quadrati e consta di numerosi edifici, collegati tra loro da passatoie. 
Una fabbrica all’avanguardia per l’epoca, dotata di servizi di welfare aziendale come la mensa, l’asilo nido, la nursery, il cinema e un centro ricreativo per i dipendenti. 
Vi lavoravano solo cento operai e mille operaie, le cosiddette “tabacchine” che, grazie alle loro mani, piccole e agili, producevano sigari e sigarette. →
Foto storica dell'ex Manifattura Tabacchi
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La Manifattura prima dei lavori di adeguamento

La dismissione

La Manifattura dei Tabacchi è stata oggetto nel tempo di numerosi progetti e ipotesi di riconversione ed è stata parzialmente acquisita dall’Università degli Studi di Bari e dal Comune di Bari. 
Dal 1997 al 2006, al suo interno, è stata allestita l’aula bunker in cui si svolse il maxi processo alle cosche baresi. 
Dopo ulteriori lavori di adeguamento funzionale e di restauro, nel 1995, l’amministrazione comunale di Bari decise di destinarne una parte ad ospitare il mercato ortofrutticolo rionale. 
Il mercato venne inaugurato nel 2001 ed ancor oggi ospita le bancarelle degli ambulanti, consentendo ai cittadini di fruire quotidianamente di un luogo, fino ad allora pressoché inaccessibile.

La riconversione

Dopo quasi un secolo dal suo progetto iniziale, la Manifattura dei Tabacchi rappresenta oggi uno dei perni della rigenerazione urbana della città di Bari e un’opportunità straordinaria per il quartiere Libertà.
Grazie all’acquisto della porzione dell’Università degli Studi di Bari, da parte del fondo INVIMIT del Ministero dell’Economia e Finanze, il compendio si avvia a breve ad un recupero funzionale che prevede l’insediamento del nuovo Campus del CNR di Bari, per ospitare 6 dipartimenti dell’area di ricerca locale e accogliere più di 1000 ricercatori. 
Nell’attesa della riconversione generale, il Comune di Bari, ha recuperato quasi 3.000 mq del compendio, insediandovi il job center Porta Futuro e la Casa delle Tecnologie Emergenti, che svolgono servizi di orientamento al lavoro, consulenza all’imprese e favoriscono la nascita e lo sviluppo di start-up nel settore dell’innovazione tecnologica. 
La porzione della Manifattura non interessata dal progetto del Campus CNR continuerà ad ospitare l’area mercatale, opportunamente ridisegnata e attualizzata anche per consentire iniziative di somministrazione e una caserma dei Carabinieri come presidio di legalità.
Ex Manifattura Tabacchi, render del progetto CAMPUS CNR

Ex Manifattura Tabacchi, render del progetto CAMPUS CNR

Campus CNR

Il progetto della riconversione prevede la realizzazione della nuova sede dell’Area di ricerca del CNR di Bari – con i suoi 17 istituti e 6 dipartimenti tematici di ricerca una delle più importanti del CNR a livello nazionale – presso una porzione del complesso immobiliare della ex Manifattura Tabacchi, a cura di Invimit su mandato del CNR, titolare della misura e destinatario dei fondi.
L’idea è quella infatti di aggregare le diverse realtà scientifiche dell’Area di ricerca di Bari, attualmente disperse nella città, in un’unica sede di prestigio, per favorire la collaborazione multidisciplinare e la contaminazione, facilitare lo scambio di idee e di competenze tra i ricercatori (fisici, chimici, esperti di ICT, agronomi, ingegneri), utilizzare la prossimità ai centri per l’orientamento al lavoro e agli incubatori/acceleratori di impresa del Comune (Porta Futuro I e II), favorire il trasferimento di conoscenze dalla ricerca all’impresa e riposizionare il CNR nella città e nella regione come centro di eccellenza in materia di ricerca, sviluppo e promozione di conoscenza.
Il nuovo Campus ospiterà 180 laboratori di sperimentazione e quasi 1.000 ricercatori, oltre a laboratori, biblioteche, aule e centri di elaborazione dati. Al suo interno si svolgeranno attività di ricerca ma anche di formazione e consulenza tecnologica alle imprese, nonché attività di disseminazione e sensibilizzazione alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) rivolte alle scuole e alla comunità.

Ex Manifattura Tabacchi, render del progetto CAMPUS CNR

Porta Futuro

Negli spazi riqualificati della Manifattura, sul lato di via Ravanas, il Comune di Bari ha realizzato la struttura PORTA FUTURO: un servizio polifunzionale che accoglie al suo interno l’orientamento al lavoro, l’incubazione di impresa, il sostegno alle giovani start up, il matching tecnologico tra ricerca e impresa e un one stop shop per favorire gli investimenti industriali sulla città.
La sede è distribuita su due piani per complessivi 2.500mq ed ospita un’area reception e accoglienza, stanze dedicate al bilancio di competenze e l’orientamento, aule didattiche multimediali, sale meeting, sportelli di informazione ed avisoring, che agiscono in stretto raccordo con i principali interlocutori istituzionali locali e nazionali, come il Consorzio ASI, Puglia Sviluppo, Arti Puglia, INPS, e in rete con le istituzioni di formazione e ricerca.
PORTA FUTURO accoglie al suo interno anche la “Casa delle tecnologie emergenti dell’area metropolitana di Bari”, un hub dell’innovazione, sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico, per la sperimentazione di nuove tecnologie e protocolli operativi nel settore della guida autonoma e semiautonoma di veicoli terrestri e aerei, con l’ausilio di tecniche di Intelligenza Artificiale e di IOT.
Attività di ricerca nella Casa delle Tecnologie Emergenti
Workshop am Porta Futuro
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